Per la famiglia Rocca, il Currà è (cit.) “la terra promessa”. Un cru, nel comune di Neive, su cui la proprietà ha investito fin dal 2012, per produrre, nel 2015, il primo Barbaresco con questa etichetta (dal 2012, in versione Riserva). Questo tipo di sensibilità, sancita dalla frase “è la terra che firma i vini, non il produttore” è tipica dell’azienda, attiva fin dal 1978, ma tradizionalmente viticoltori fin dall’800. La famiglia ha sempre portato avanti una cultura del vino strettamente legata al rispetto per la natura, i suoli e le viti, di cui l’azienda ha addirittura un vero archivio schedato di cloni. Currà è un cru particolare, dal momento che la sua posizione gli permette di beneficiare delle caratteristiche tipiche dei vini del comune di Neive, espressività e ricchezza, con quelli del Comune di Barbaresco: eleganza e profumi. Il suolo è ricco di componenti minerali, sabbia e calcare.