Il nostro mentore è stato Henri Jayer di Borgogna con le sue ferree convinzioni: pochi ettari, vino fatto in vigna, nessun pesticida o fertilizzante chimico. Carlo Ferrini ha scelto i terreni e le barbatelle, François Bouchet fino alla sua recente scomparsa ci ha iniziato alla biodinamica. E quando Giulio Gambelli in silenzio con il bicchiere in mano, si avvita l’indice sulla guancia, imbottigliamo.